Max Payne la saga: quando la vendetta è più forte di droga e corruzione!
Alcuni videogame riescono a fare breccia nel cuore e nella mente di tanti appassionat
Alcuni videogame riescono a fare breccia nel cuore e nella mente di tanti appassionati, che vengono coinvolti dalla trama particolarmente avvincente della storia ed anche dalle caratteristiche o peculiarità di svolgimento del gioco stesso. Un esempio può essere Max Payne, da cui è stata tratta nel corso del tempo, come vedremo approfonditamente, una magnifica trilogia ed anche una discreta pellicola cinematografica.
Videogioco del genere TPS, sparatutto in terza persona, Max Payne ha riscosso un buon successo nei suoi tre diversi capitoli. Uscito per la prima volta nel 2001, ha ottenuto un’ottima accoglienza da parte di pubblico e critica e vari riconoscimenti. In seguito, sono stati realizzati i successivi capitoli, nel 2003 e nel 2012, intervallati dall’uscita di un film basato sulla storia del protagonista di questo videogioco nel 2008.
I tre attuali capitoli complessivi in cui si divide questa celebre saga (Il sogno americano, Una fredda giornata d’inferno e Sulla strada del paradiso) hanno avuto origine dalla mente del geniale scrittore e sceneggiatore finlandese Sam Lake (pseudonimo di Sami Jarvi), il quale ha fornito anche il volto al protagonista del gioco nel primo capitolo. Nel secondo, invece, ci si è avvalsi del viso dell’attore statunitense Timothy Gibbs.
Comunque, a proposito dell’origine scandinava del suo ideatore, non mancano in tutto il videogioco diversi ed evidenti riferimenti alla cosiddetta mitologia norrena, cioè a quella relativa ed originaria dei Paesi del Nord Europa. Tra questi, ad esempio, la Valchiria (la celebre e letale droga immaginaria ed elemento importante del videogame); così come il progetto Walhalla o, ancora, il locale denominato Ragnarok.
Per quanto riguarda la versione cinematografica, come abbiamo detto uscita nel 2008 sulla scia del successo del videogame e dei suoi primi due episodi, questa non ha ottenuto la stessa accoglienza positiva del gioco elettronico, nonostante la presenza di alcuni interpreti famosi tra i suoi protagonisti.
Interpretato sullo schermo dall’attore Mark Wahlberg, il film “Max Payne” diretto da John Moore, ha ottenuto, a differenza del gioco elettronico, delle recensioni negative da parte della critica.
L’americano Wahlberg, prima di impegnarsi nell’interpretazione di questo film, era stato uno dei protagonisti de “La tempesta perfetta” e di “Planet of Apes” diretti da mostri sacri quali, rispettivamente, Wolfgang Petersen e Tim Burton. Accanto a lui in Max Payne vi era anche l’attrice americana Mila Kunis (nel ruolo di Mona), famosa per l’interpretazione ne “Il cigno nero” del regista Aronofsky. Bravissimi attori che, tuttavia, non hanno permesso al film di bissare il successo del videogioco, come abbiamo accennato in precedenza.
Andiamo a conoscere come si sviluppa la storia del poliziotto di New York e come si svolgono le sue vicende lungo tutta la trama del videogioco.
Come già detto, è un Third Person Shooter, uno sparattutto con la telecamera posta dietro al protagonista che si muove in un ambiente tridimensionale. Il gioco è diviso in capitoli e la trama si svolge attraverso fumetti tra un capitolo e un altro. Nel primo capitolo, è presente una “chicca” tecnica per gli appassionati: molti degli oggetti che si trovano nei livelli possono venire distrutti, e sparando sulle pareti si vedono frammenti di muro cadere, features non comuni per un gioco dell’epoca.
Un’altra caratteristica distintiva della saga è il cosiddetto bullet time, ovvero la possibilità di applicare una modalità “rallentatore” al gioco nelle scene più concitate. La possibilità di usare questa caratteristica viene data da una barra che si ricarica con le uccisioni dei nemici. Questa caratteristica è stata implementata nel secondo capitolo, facilitando la carica della barra ed espandendo il tempo di utilizzo. Inoltre, mentre nel primo episodio si usciva dalla quando si esauriva un caricatore, nel secondo Max riesce a ricaricare più velocemente eseguendo una giravolta come non fosse in bullet time e caricando le armi al volo.
In Max Payne 2 il bullet time è stato modificato, facendone ricaricare più facilmente la barra e rallentando sempre più l’azione utilizzandolo per un periodo più lungo (e (diminuendo il realismo, ma aumentando le possibilità di sopravvivenza); se si è arrivati al massimo rallentamento offerto dal bullet time, mentre Max ricarica si assiste ad una avvolgente animazione che vede la “telecamera” girargli attorno, mentre si muove al rallentatore).
Capitolo 1: l’inizio della saga a cui si ispira il film
Il primo gioco della saga di Max Payne è stato sviluppato da Remedy Entertainment, prodotto dalla 3D Realms e pubblicato da Gathering of Developers il 25 luglio 2001 per Microsoft Windows. In seguito ,sono state distribuite rispettivamente le versioni per PlayStation 2, Xbox e Game Boy Advance, pubblicate da Rockstar Games. Il 16 luglio 2002 è stata pubblicata la versione del videogioco per Mac OS. Il 1º maggio 2012 è stato distribuito sul PlayStation Network sotto la dicitura PS2 Classics, e scaricabile a pagamento su PlayStation 3 e, dal 22 aprile 2016, su PlayStation 4. Il 14 giugno 2012 è stata pubblicata una versione del gioco per smartphone iOS e Android, chiamata Max Payne Mobile.
L’agente di polizia Max Payne tornando a casa scopre che la moglie e la figlia sono stati uccisi da criminali sotto l’effetto di una droga sintetica molto potente, chiamata valchiria. Trasferitosi in seguito all’agenzia antidroga DEA, il protagonista va a caccia di chi la produce. Entrato sotto copertura all’interno di un clan mafioso italo-americano, viene scoperto e, a seguito della morte di un suo amico in polizia, viene braccato anche dai suoi stessi colleghi. Nel tentativo di sopravvivere si allea con la mafia russa, guidata dal criminale Lem.
Dopo aver ucciso il capo del primo clan, Max Payne scopre che dietro la valchiria vi è un progetto segreto del Governo americano e che in questa storia rientrano anche gli interessi di un’impresa guidata da una certa Horne. In seguito, Payne viene a conoscenza anche dell’esistenza di una società segreta, chiamata Circolo Interno, con cui viene a patti attraverso uno dei suoi capi, il senatore Woden. Infatti, questi propone al poliziotto la morte della Horne (altro capo del Circolo) in cambio della libertà dell’agente. La donna viene quindi uccisa e Payne resta libero. La trama del film di Moore su Max Payne è ispirata perlopiù alla trama del primo capitolo del videogioco.
Una curiosità interessante riguardo al primo capitolo di questa saga sono gli evidenti riferimenti alla mitologia norrena: la Valchiria alla Æsir Corporation, il progetto Valhalla, il senatore Alfred Woden, il locale Ragnarök e altri riferimenti, similitudini e analogie della storia di Max Payne con Luna di ghiaccio, libro di J. Costin Wagner.
Capitolo 2
La storia di Max Payne continua con il suo ritorno nella polizia di New York. e si imbatte in una organizzazione criminale, chiamata “i Ripulitori”, guidati da un certo Kaufman, e si ritrova a collaborare con Mona Sax (una killer fronteggiata nel primo capitolo). Dopo una serie di scontri e peripezie, in cui i due sono braccati da malavitosi e poliziotti, onesti e corrotti, la coppia riesce comunque a cavarsela. Una volta raggiunta la casa di lei, tuttavia, Max Payne scopre una serie di verità sconcertanti.
Il capo del clan russo, Lem, apparentemente amico del nostro Max, è in realtà colui che guida i Ripulitori, fa parte del Circolo Interno e intende uccidere Woden per prenderne il controllo. Questi, a sua volta, rappresenta colui che, attraverso una serie di inganni, ha provocato l’assassinio della famiglia di Payne ed ha assoldato Mona e lo stesso Lem per uccidere il poliziotto. Alla fine, in uno scontro a fuoco definitivo, il mafioso russo riesce ad eliminare Mona e Woden, ma viene assassinato a sua volta da Max Payne.
Terzo ed ultimo capitolo…
Il poliziotto, spedito in pensione, si ritrova a lavorare a in Brasile come guardia del corpo della famiglia Branco assieme all’ex collega Passos. Tuttavia, alcuni criminali del Commando Sombra riescono a rapire una donna della famiglia e chiedono un riscatto. A questo sono interessati anche i membri di un’altra banda, i Crachà Preto. Dopo una serie di scontri a fuoco e ricerche, il poliziotto riesce a liberare la donna. Tuttavia, egli scopre che dietro degli assassinii e dei loschi traffici, vi è Becker, capo di un gruppo paramilitare, ed un componente della famiglia Branco.
Nello scontro finale, aiutato dal poliziotto brasiliano Da Silva, Max Payne riesce prima ad eliminare Becker e poi a costringere alla resa Victor Branco, il membro criminale della famiglia. Il videogioco si conclude con Da Silva che arresta Victor Branco, il quale si suiciderà in carcere, mentre Max Payne si ritrova in un’altra città brasiliana, Bahia. In questo terzo capitolo del gioco vi sono diversi flash-back e riferimenti a personaggi ed episodi dei capitoli precedenti.
Fine della storia o uscita di Max Payne 4?
Sono numerosi i fan del poliziotto a chiedere una continuazione della storia ed un quarto capitolo del videogioco. Ad oggi si rincorrono voci di un possibile prosieguo del gioco con l’uscita di Max Payne 4, ma non vi sono conferme ufficiali da parte della Remedy Entertainment, la società finlandese che ha sviluppato Max Payne. A distanza di alcuni anni sono molti i fan del poliziotto Payne ad affollare le pagine social della società ed è possibile che nei prossimi mesi vi sia una presa di posizione ufficiale. Stesso discorso vale per la Rockstar Games, i creatori di GTA e Red Dead Redemption, che ha sviluppato la versione Max Payne per Playstation, Xbox e Gameboy Advanced.
Intramontabile su PC
A distanza di 11 anni è ancora possibile godere appieno di questo gioco che troviamo, per PC, sulla piattaforma STEAM. Il primo ed il secondo hanno un costo di circa 10€ mentre il terzo, uscito nel 2012, ha un prezzo di circa 20€.
Questo gioco, nonostante un motore grafico abbastanza vecchio, è ancora in grado di trasmettere emozioni grazie alla storia entusiasmante che c’è dietro e alla trama che il giocatore porta avanti nei panni del protagonista. Inoltre il gameplay è semplice ed originale ed il bullet time, ispirato al film Matrix, è sempre stato un caratteristico punto di forza.
Insomma, se non lo hai mai giocato hai ancora modo di recuperarlo e godertelo.
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